Non è Natale, non siamo tutti più buoni: contro i 300 euro del cashback di Stato

Sarà una questione di buona educazione: i regali si accettanno sempre, e poi si dice grazie. O forse, spero, mi sono perso qualche passaggio. Ma non riesco a capacitarmi di come stia prendendo forma senza perplessità alcuna il piano che prevede un regalo dallo Stato di 300 euro per stimolare i pagamenti digitali e limitare l’uso del contante (con annessi vizi e vizietti). Proprio stamattina sul Sole.com diamo alcuni dettagli interessanti.

Alcune doverose premesse:

1. Il cashless, la società senza contanti, è un futuro che ci piace qui in Kordusio, dove quasi tutte le iniziative a suo sostegno sono ritenute positive

2. In un momento come questo i consumi vanno stimolati, costi quel che costi

3. Vista la liquidità proveniente dalle banche centrali  che ha inondato le casse pubbliche e abbassato i tassi di interesse, è opportuno che si regali i soldi a chi ne ha bisogno, come scrivevamo già in tempi non sospetti da queste parti. Lo insegna la teoria dell’helicopter money, piuttosto adeguata a tempi straordinari come questi.

Detto questo, non si capisce proprio come lo Stato che oggi spende e spande in nome della pandemia debba porre a carico delle prossime generazioni, che i debiti qualche modo dovranno saldarli, altri 3 miliardi di regali alla voce cashback di Stato. Tradotto: regali che sarebbero accreditati via bonifico a qualunque cittadino italiano, senza vincoli di reddito o di spesa effettuata, capace di meritarseli per il solo fatto di aver pagato almeno 3mila euro in un anno con la carta di credito.

Vista da Kordusio questa misura, parte del più ampio Piano Cashless, sembra triste, esagerata, fuori luogo.

Triste perché i 300 euro sanno di ennesima mancia, non cambiano la vita a nessuno.

Esagerata perché per stimolare l’uso dei pagamenti digitali ci sarebbero azioni meno costose e più efficaci. E’ come se per stimolare l’uso dell’auto elettrica lo Stato, oltre agli incentivi fiscali, ci regalasse anche una portiera o il volante: cosa cambia?

Fuori luogo perché con tutti i bisogni specifici che la crisi economica sta mettendo in luce noi andiamo a spargere con una misura generica una cifra comunque non indifferente. Che era già a bilancio, d’accordo, ma strada facendo le voci di spesa possono pure essere riviste. Tra l’altro proprio in queste ore torna d’attualità il reddito di cittadinanza, con annessi dubbi visto che ha finito per incentivare il lavoro nero anziché arginarlo.

Per non ora non mi risultano particolari obiezioni mosse pubblicamente. Giusto le associazioni dei commercianti, probabilmente incredule, si sono limitate a osservare che in parallelo ci sarebbe da lavorare su commissioni e dotazioni tecniche (costi dei pos,…).

Non mi stupisco: ai regali non si dice mai di no. Però questo sembra veramente un regalo inutile che peraltro non ci meritiamo.

Chissà se Babbo Natale ci ripenserà.

Qui in Kordusio non si riesce quasi a pensare ad altro, e così tutto quel che è successo in settimana – ed è tanto – passa in secondo piano. Ci sarebbe da parlare di Atlantia-Autostrade e l’eterno braccio di ferro con il governo, che ha portato i Benetton a invitare la Cdp a fare un’offerta come gli altri soggetti privati se davvero è interessata a partecipare al riassetto del gruppo. Abbiamo ripetutamente ricordato che questa è un’operazione di mercato, ma messa così è una provocazione: non a caso ieri un summit da sabato sera a Palazzo Chigi ha ritirato fuori lo spettro della revoca. Certo revocare la concessione a un soggetto che sta vendendo la società concessionaria non sarà una passeggiata, ma siamo praticamente daccapo e avremo tempo di tornarci.

Da sottolineare, poi, che la Commissione europea ha sdoganato una volta per tutte l’idea della bad bank: ogni Paese potrà farsi la sua e lo Stato potrà metterci dei soldi, per consentire alle banche di alleggerirsi dei crediti deteriorati senza doverli svendere ai prezzi da saldo che offre il mercato. Ecco, la variabile prezzo sarà decisiva per capire quanto costerà allo Stato e quanto interesserà le banche ma è una buona notizia.

E poi Gianni De Gennaro, uomo di comprovata integrità e pelo sullo stomaco, è stato indicato per la presidenza della Popolare di Bari: non si annoierà.