Sette in coda al check-in per Alitalia. Ma c’è tempo: imbarco e decollo nel 2018

In sette, questa sera alle 18, si sono fatti avanti per rilevare Alitalia. Pare a pezzi, e non tutta insieme. Ma ci sarà tempo, e molto, per capire le reali intenzioni degli aspiranti acquirenti: inizialmente il governo aveva dato tre settimane, fino al 5 novembre,  per completare i negoziati e approdare alle offerte definitive.

Ora invece l’imbarco è fissato al 30 aprile, mentre per il decollo – cioè la partenza della “nuova” Alitalia con il nuovo assetto proprietario – ci sarà da aspettare almeno l’autunno prossimo, viste tutte le procedure autorizzative necessarie in casi come questi.

Dunque l’autunno, l’inverno e pure un bel pezzo di primavera saranno gestiti dai commissari. Che però pare se la stiano cavando bene (nuove rotte, puntualità, …), e in ogni caso potranno contare su un altro prestito ponte da 300 milioni, che si vanno ad aggiungere ai 600 versati nei mesi scorsi; in totale fa 900, con gli interessi in corso di maturazione si arriva quasi a un miliardo: praticamente è come se ogni italiano avesse un credito di 15 euro con la compagnia. Lo rivedrà indietro? Speriamo. Se non in contanti, almeno in punti MilleMiglia.

In coda al bancone del check in ci sono senz’altro Lufthansa ed easyJet. I tedeschi, stando alle anticipazioni di questi giorni, avrebbero intenzione di comprarsi solo aerei, slot (cioè gli spazi di volo, decollo e atterraggio) e personale collegato, anche se mediterebbero un dimezzamento degli addetti. Una cura che rimanda a quella proposta da ArcelorMittal e che spiega – per lo meno dal punto di vista politico – la scelta del governo di prolungare di tutti questi mesi la fase negoziale: in primavera si vota e il caso Alitalia è meglio lasciarlo al prossimo esecutivo.

(Nella foto, sculture del Franklin D. Roosevelt Memorial, Washington)