Non so quanto faccia piacere ai diretti interessati, ma questo successo di Intesa Sanpaolo nell’offerta su Ubi ispira a chi come me vede nel calcio un aiuto a capire le cose della vita (o viceversa?) una sorta di sindrome-Juventus.
Nel bene e nel male.
C’è lo stradominio sul mercato domestico, con l’Italia che – sui campi da pallone come nel mondo del credito – non è più da tempo il campionato più bello del mondo ma coltiva una tradizione senza eguali, dove vincere significa qualcosa in più, che va oltre all’aspetto muscolare.
C’è la forza di inanellare una lunga serie di successi, dando prova di caparbietà e capacità motivazionale che non è da tutti. “Certo, con tutti quei soldi e quella rosa…”, dicono i maligni. Ed è vero. Ma da lì a vincere nove scudetti di fila dopo Calciopoli e la rivoluzione del calcio, ce ne vuole. Come a macinare utili come una macchina in un settore, quello bancario, dove i tassi bassi e gli altri rischi hanno segato le gambe ai più.
C’è l’allure. Che alla Juve è lo stile Juve, che la fa odiare da tutti gli altri con quel suo distacco un po’ nobile e un po’ arrogante. A Intesa Sanpaolo è l’aver saputo reinterpretare il ruolo di banca di sistema in un mondo in cui oltre a essere potenti occorre saper fare le cose per bene sintonizzandosi, al punto giusto, con la politica, i regolatori, il mercato.
Ma c’è anche quella voglia finora inappagata non solo di vincere ma anche di consacrarsi in Europa. La Juve se la gioca tra poche settimane in Portogallo, per Intesa Sanpaolo ci vorrà un po’ di tempo in più, ma un trionfo in Champions – dopo averne sfiorate tante – può essere liberatorio. Liberatorio per entrambe, ma anche per chi sta loro dietro e per tutti gli appassionati di bel calcio.
Considerato l’ardito, più del solito, tentativo di incrociare cose serie come il calcio e facete come la finanza, ancora più del solito il dibattito è da considerarsi aperto.
(Nella foto, qualche tifoso in festa per il nono scudetto della Juve in Piazza San Carlo a Torino, di fronte alla sede storia del San Paolo)